
I dolci sono, da sempre, il mio punto debole.
Posso arrivare alla fine di un pasto piena come un uovo, ma lo spazietto per il dessert non mancherà mai. Credo di avere proprio un intestino a parte per tutto ciò che è zuccheroso e cioccolatoso, non risente minimamente del senso di sazietà.
Quando preparavo gli esami universitari ero solita aggirarmi per casa con una bella vestaglia d’ordinanza, quelle di pile che fanno rima con disperazione, riempiendomi le tasche di kinder e merendine da tirar fuori ad ogni picco di esaurimento nervoso.
Annunciavo il mio arrivo funesto nelle stanze facendo crock crock ad ogni passo, per quanto piena zeppa di leccornie. Una versione golosa della campanella dei lebbrosi.
Fermi tutti! Arriva Gioia la divoratrice di gianduiotti!
La mia vestaglia pelosa non solo mi teneva calda, piegata per ore sul codice di procedura penale, non solo raccoglieva tutte le mie lacrime di coccodrillo (avrei dovuto iniziare prima, non ce la farò mai, se ripeto 300 pagine al giorno forse posso finirlo per tempo, la prossima volta studio volta per volta, cazzo perchè non sono andata a lezione tutti i giorni), ma custodiva gelosamente nella sua morbidezza quello che era l’unico cibo in grado di farmi affrontare la sessione: i dolcetti.
Per questo motivo, essendo una drogata vera di pasticcini, potete fidarvi se vi dico che QUESTE sono le pasticcerie più buone di Roma.
E questo è l’articolo che non avrà mai eguali. Perchè come degusto io i bigné, nessun altro al mondo.
Ecco la lista:
- Palombini, Eur. Si, se palombini fosse una persona sarebbe senza dubbio mio marito. Perchè ci sono cresciuta. Ho passato la mia adolescenza e gioventù davanti la loro vetrina dei dolci. Ancora adesso, ogni volta che passo dall’eur, una sosta è d’obbligo per portarmi a casa un vassoio di prelibatezze. I loro Must? Bigné con la crema, anche quelli fritti di San Giuseppe, le bombe fritte e i biscottini da tè. Sono pazza anche della loro cheesecake. Ma anche del reparto salato con tramezzini farciti e pizzette di sfoglia. Mio dio… devo andarci ASAP.
- Regoli, Esquilino. Dopo il mo trasferimento a roma NORDE avevo perso tutti i punti di riferimento. Non sapevo più dove comprare la mia dose di crema pasticcera settimanale. Finchè un’anima pia (Ciao Claudia) non mi ha fatto scoprire le porte del paradiso. La storica pasticceria Regoli. I loro maritozzi con la panna, i bigné di san giuseppe, la millefoglie, il profiterole… non esistono parole per descriverli. La fila che si crea nei giorni di maggiore affluenza è niente rispetto alla felicità che proverete mangiando i loro dolci.
- Roscioli Caffè, Centro. Roscioli è un nome che è una garanzia a Roma. Non ha certo bisogno della mia pubblicità. Alla quale però mi presto volentieri. Visto che sono i miei spacciatori preferiti di quasi tutti gli alimenti esistenti. Dal pane alla pizza alla carbonara ai… dolci. Si perchè la crema pasticcera di roscioli ha qualcosa di divino, ovunque venga messa. Cornetti, pasticcini, zeppole, castagnole. Non avrete altro scopo nella vita se non mangiare i loro prodotti. Anche i maritozzi con la panna davvero morbidi e profumati.
- Charlotte, Re di Roma. Ultima entrata nel mio cuore ma già regina indiscussa della pasticceria in stile parigino. Charlotte è un posto incredibile. Il loro Snickers home made meriterebbe un premio nobel. Dolci davvero elaborati, belli e golosissimi. Con un caramello salato al limite della legalità. Spaziali anche i cookies. Io quando si unisce caramello, cioccolato e arachidi perdo completamente la ragione.
- Cristalli di Zucchero, Monteverde. Questa pasticceria fa rima con gioielleria. E no, non con un cipiglio ironico per una questione di prezzi. Ma per la bellezza e la perfezione delle loro preparazioni. I loro pasticcini sono qualcosa che oltrepassa la bontà, per entrare a pieno titolo nel concetto di Arte.
- Bompiani, Ardeatino. Come per cristalli di Zucchero la bellezza, da Bompiani, si spreca. Non riuscirete a staccare gli occhi di dosso alla loro vetrina. Attenti a non sbavare troppo!
- Bucolica, Testaccio e Flaminio. Se cercate una versione italiana e buonissima dei donuts, non potete non provare le ciambelle di Bucolica. Una versione davvero più fine dei cugini americani, ma senza rinunciare alla golosità e alla bellezza.
- Le levain e Carré francais, Trastevere e Prati. Se siete appassionati di pasticceria francese, sia per i dolcetti gioiello che per i lievitati, non potete perdervi questi due indirizzi. La pasta sfoglia più fragrante e il burro più aromatico della Capitale.
- Simona, Ostia lido. Non è proprio a Roma ma vicinissimo. Simona è famosa per le sue frappè nel periodo di carnevale. Si fanno anche ORE di fila per averne un vassoio. E ne vale sempre la pena. Non so quale sia il segreto ma sono diverse da qualsiasi frappa possiate mai aver provato. Ve lo assicuro. Quelle con il miele sono da ascensione diretta al cielo. Parola di golosa!
Io non è che vi voglio spingere a rimpinzarvi di biscottini o sporcarvi tutti di zucchero a velo. Però forse un po’ si. E in questi posti dove vi ho portato, ne vale veramente la pena!