Friccico cucina di cacciagione

Uno dei migliori pranzi degli ultimi tempi l’ho fatto da Friccico. Ristorante di cacciagione, lungo i Colli Portuensi, con materie prime a km0, preparazioni elaborate, sapori intensi e piatti bellissimi.

I Colli Portuensi (e la Gianicolense) sono una delle zone in cui non ti aspetti un locale come Friccico: elegante ma non impostato, raffinato nella ricerca e nella presentazione dei piatti, fluido e gradevole nella gestione armoniosa tra sala e cucina.

Non te lo aspetti un posto così, ben realizzato e pensato, e proprio per questo merita di diventare una mecca, per gli amanti della selvaggina, in cui migrare da tutta la Capitale.

Il locale di Serena Moretti, responsabile di sala, e Simone La Rocca, executive chef, è stata una piacevole scoperta e non posso che parlarvene con toni entusiasti, fantasticando su un secondo giro.

Menu di Friccico

Il menu di Friccico è identitario: la cacciagione è l’elemento chiave. E non si tratta di un piatto qua e là a base di cervo, tanto per dire di avere in carta proposte di selvaggina, ma di un fil rouge accattivante che invita il cliente a provare sapori nuovi.

Quello di Friccico è un menu ben strutturato, con materie prime scelte, lavorazioni complesse e accostamenti in grado di valorizzare al meglio ogni tipologia di carne presente. Tutte le ricette, infatti, sono studiate ad hoc per sprigionare al meglio sapori e profumi di ogni animale scelto. Ognuno con la sua peculiarità e, per questo, con caratteristiche differenti da indagare e imparare a trattare e accostare con sapienza.

In carta si trovano ingredienti elaborati e totalmente homemade, come il prosciutto d’anatra e il fois gras. Ci sono carni speciali cucinate a dovere, come il fagiano, l’anatra, il coniglio. C’è poi la pasta, rigorosamente fatta in casa come una volta: ruvida e consistente.

Ogni ricetta è presentata con eleganza su porcellane che richiamano il rituale della caccia. Gli accostamenti con salse, contorni e fondi di cottura azzeccati e mai stucchevoli.

Io, personalmente, ho avuto il piacere di assaggiare tanti piatti diversi in carta e fuori menu per farmi un’idea complessiva del locale:

  • Prosciutto d’anatra homemade su insalata di finocchi e arance
  • Fois gras d’anatra, sempre homemade, cipolle e pere
  • Coscetta di rana fritte presentate con 3 diverse salse di accompagnamento
  • Vitello tonnato con salsa all’antica (senza maionese e con molto sapore autentico)
  • Polpetta di bollito (di fagiano) e salsa verde
  • Fettuccine fatte in casa con ragù di scottona
  • Petto d’anatra alla brace (aromaticissimo grazie al carbone di leccio argentino) con caramella croccante di coscia e verza
  • Rollè di coniglio copiato al lardo di montagna, crema di patate e cardoncello fritto

Considerato l’importanza del percorso non siamo riusciti ad assaggiare il dolce, anche se all’aspetto sembravano altrettanto divini.

Della degustazione non c’è stato un sapore, un profumo o un accostamento stonato. Il piatto che ho preferito è senza dubbio il petto d’anatra alla brace con caramella di coscia: perfettamente bilanciato nel gusto, nella consistenza e nell’aroma persistente della brace.

Sala e location

A gestire la sala, e il nostro pranzo, troviamo Serena che con il suo savoir faire e la sua competenza ci ha guidato con maestria nei sapori di Friccico.

Ha scelto per noi tutte le portate, per farci conoscere i piatti più rappresentativi dello chef, accompagnando tutto con dell’ottimo bianco. Considerato il caldo non ce la siamo sentita di bere vino rosso ma Serena è riuscita a scegliere per noi un etichetta in grado di reggere a dovere ogni portata.

La location di Friccico è semplice e luminosa, con un’allure parigina. Si nota la ricercatezza nei dettagli: il tovagliato è di stoffa, per me una benedizione dopo tanti (troppi) posti che hanno abbandonato questa coccola elegante preferendo il tavolo a nudo; ipiatti, lo dicevamo prima, sono delle bellissime porcellane miniate con scene di caccia che si sposano benissimo con la presentazione dei piatti e il leit motiv dell’intero locale.

L’ambiente è raffinato e curato ma con un’atmosfera rilassata e accogliente, che sa di casa e invita a restare a lungo.

La ricerca e la passione di Serena e Simone permea ogni boccone, angolo e dettaglio di Friccico. E questo è ciò che rende un ristorante “un posto del cuore” e non un semplice locale dove mangiare.

Friccico è un viaggio emozionante nei sapori di una volta, spesso dimenticati. Nelle preparazioni più elaborate e laboriose, negli ingredienti stagionali e di alta qualità. Nel rito dell’accoglienza e del far bene il proprio lavoro. Friccico è stata un’emozione, che spero possiate provare anche voi!

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