
Un’oasi a due passi da Roma
Quando si entra da Santa Lucia, a Maccarese, si dimentica il tempo e lo spazio. Potreste essere in una masseria in Puglia, così come in un riad in Marocco o una finca a Ibiza. La struttura è naturale, caratterizzata da colori caldi, la piscina invita a una sosta prolungata, l’arredamento curato fa venir voglia di passarci più tempo possibile. Se tutto questo non bastasse, si mangia anche divinamente!
Che cos’è Santa Lucia? ne ho parlato approfonditamente con il proprietario e ideatore Raffello Coletta. Di base si tratta di una residenza agricola.
Struttura ricettiva, giardino curato con 2 piscine di acqua salata, spazio esterno invitante e confortevole, con grandi lettini morbidi e diverse sedute. Tutto coronato da un ristorante ricercato, ben suddiviso in ambienti interni ed esterni caratterizzato da prodotti a km0 e molti prodotti direttamente da loro.
Per quanto riguarda la location i colori sono chiari e richiamano la natura circostanze. Tanto rattan, paglia, legno. Un’ispirazione che non è solo estetica ma anche di sostanza. Santa Lucia, infatti, persegue un obiettivo di sostenibilità molto ambizioso:
Le verdure che trovate nel piatto sono tutte coltivate da loro in un orto di ben 6.000 metri quadrati. Le ricette, quindi, seguono la stagionalità dei prodotti senza forzare l’ambiente.
Produzione interna, come anticipato, anche per miele, confetture e liquori. Abbracciando appieno la filosofia dell’homemade anche le paste, i dolci e il pane sono tutti fatti in casa.
Tutto il resto che troverete in carta, comunque, arriva da piccoli produttori di zona. In un circolo virtuoso che vuole essere non solo a km0 ma di massimo impatto per l’economia locale. Una filiera corta che è un vero abbraccio tra produttori, fornitori e ristoratore.
Raffaello ci tiene a sottolineare come tutto quello che arriva in tavola arrivi da una certosina selezione delle materie prime e di chi le produce. La passione per il territorio, che vuole valorizzare, si sente e si percepisce ascoltandolo ma soprattutto assaggiando le portate.
Cosa si mangia
Durante il mio pranzo da Santa Lucia ho avuto modo di assaggiare diversi piatti del menu attuale: crocchetta di coda alla vaccinara; tartare di assoluta di filetto; ravioli di ossobuco con crusca, limone e cime di rapa; anatra laccata con miele prodotto da loro e carote di Maccarese; tiramisù come una volta cremoso e goloso. Il tutto annaffiato da un Etna bianco pregevole, consigliato dalla bravissima direttrice di sala Alice.
Tutte le portate sono state superiori alle aspettative. Ottima la presentazione così come la preparazione, ma soprattutto eccellenti gli ingredienti. Il dolce fa la differenza, a Santa Lucia, tra tanti posti che vorrebbero elevarsi allo stesso modo ma che sulla pasticceria cadono miseramente. Si sente che dietro c’è una mano consapevole ed esperta anche in questo settore, solitamente trascurato.
Le sedute sono comode, i tavoli ben distanziati e con grande attenzione alle norme covid (che sappiamo tutti essere un punto dolente in questo periodo per molti locali). Il servizio è premuroso, accogliente e presente senza essere mai invadente o impostato. I ragazzi in sala sono tutti giovani, cordiali e sorridenti anche dietro le mascherine.
In aggiunta al normale servizio ristorante, i progetti in tavola per il 2022 saranno il menu dell’orto e la degustazione braciere.
- Con il menu dell’Orto, Santa Lucia vuole permettere una completa fusione tra la tavola e le verdure coltivate da loro. Lo chef decide, di stagione in stagione, cosa seminare e piantare per poi presentare in tavola un intero menu degustazione che possa valorizzare tutti gli ingredienti. Questo sarà composto da diverse portate per 50 euro a persona bevande escluse.
- Per quanto riguarda, invece, la degustazione braciere si tratta di una cena per due privatissima da consumare seduti di fronte a un braciere dedicato. Ce ne sono solo 3 nell’intero giardino sul retro a disposizione, quindi, di 6 persone in totale.
Altre sfumature di Santa Lucia
Le proposte di Santa Lucia Maccarese non si esauriscono nella loro proposta gastronomica, seppur variegata. Le sfumature di Santa Lucia sono molte e tutte degne di nota:
- Ospitalità: non dimentichiamo che Santa Lucia è una struttura ricettiva, con sole 8 camere per garantire totale quiete e tranquillità ai propri ospiti. I prezzi per soggiornare variano da 140 a 260 euro in base alla stagione.
- Colazione gourmet: su prenotazione è possibile gustare una colazione con dolci, torte e prodotti artigianali. Sempre nella quiete di un giardino incantato. A questa colazione si può aggiungere una giornata di relax presso i giardini e la piscina, magari con un light lunch per completare la giornata.
- Cantina: la cantina di Santa Lucia presenta numerose alternative, soprattutto di produttori laziali. In una costante promozione del territorio che non passa solo dal piatto ma anche dal bicchiere.
- Eventi privati: è possibile riservare in esclusiva Santa Lucia per eventi privati. La trovo una location perfetta per un matrimonio intimo così come per un fine settimana di festeggiamenti.
- Bio Box: nell’ottica di una promozione del Km0, i prodotti biologici dell’Orto possono essere acquistati personalmente allo shop della struttura oppure ordinando la bio-box. Per i clienti interessati si può scegliere anche di abbonarsi alla bio-box, personalizzandone il contenuto. Questo non deve essere di soli ortaggi ma si può arricchire con tutti gli altri prodotti realizzati da Santa Lucia come il miele, l’olio, l’amaro, il limoncello, il mirto, il gin e, su ordinazione, paste ripiene, biscotteria e torte.
Difficile inserire Santa Lucia in una specifica casella. Riduttivo definirlo agriturismo, il posto infatti è davvero di alto profilo. Non è neanche solo un hotel o un ristorante. Si tratta di una vera oasi, dove immergersi per fuggire allo stress pur rimanendo a due passi dalla città. Un posto dove dimenticare dove ci si trova e fare un piccolo viaggio a mezz’ora dal centro di Roma. Un progetto virtuoso ricco di sfumature e attività in grado di coinvolgere gli ospiti a 360.
Non vedo l’ora di tornare ma, soprattutto, provare le stanze e la piscina. Il mio cuore è ancora lì!