Osterie Moderne

Una delle tipologie che amo di più, nella ristorazione, è quella delle osterie moderne.

Posti curati ma alla mano, raffinati ma non impostati. Nei quali mangiare piatti ben preparati, presentati con una particolare attenzione all’estetica, ma con ingredienti di qualità e (spesso) nel rispetto della preparazione tradizionale.

Ho raccolto le mie 4 osterie moderne preferite a Roma. Tutte presenti anche nel mio elenco “preferiti” ma qui possiamo parlarne meglio e più approfonditamente!

Troverete menu innovativi, ma con radici ben salde nei sapori del passato. Con lavorazioni artigianali che non si sacrificano ai tempi moderni e spesso troppo rapidi.

Rivisitazioni attuali di materie prime, ricette e accostamenti che riportano alla memoria i piatti della nonna, ma con vestiti nuovi e scintillanti.

IRRESISTIBILI.

Retrovino

Retrovino è il locale “costola” del più prestigioso e gourmet Retrobottega. Una versione più pop, in chiave di enoteca con cucina, del locale in via della Stelletta. Sempre nel cuore del centro storico a Via d’Ascanio. Il livello non si abbassa. La cucina resta davvero di impatto. Bella, buona e con ingredienti di altissima qualità.

Leggendo il menu vi sembrerà, quasi, di trovarvi a una cena anni 80/90. Piatti come tortellini panna, prosciutto e piselli. Peperoni arrosto. Insalata russa.

Ma dimenticate ogni sapore polveroso che questi accostamenti richiamano. Perchè Retrovino riesce a prendere le stesse materie prime, la stessa filosofia di quei piatti della nostra infanzia, e trasformarli in qualcosa di totalmente diverso. Inaspettato. Innovativo.

La vera creatività secondo la quale cambiando la posizione degli addendi il risultato cambia. Eccome se cambia!

Al momento hanno a disposizione coperti sia all’interno che all’esterno. Una selezione di vini incredibile, dai più economici ai più prestigiosi. Con etichette particolari e davvero interessanti.

I ragazzi sono gentilissimi e il servizio veloce e puntuale. Un esperienza da ripetere sia per cena che per un aperitivo gourmet.

Osteria Fernanda

L’osteria Fernanda è il perfetto esempio di osteria moderna. Dove l’artigianalità e le materie prime incontrano la qualità di un bistrot d’autore. I piatti sono eleganti ma anche incredibilmente semplici. In maniera tale da sentire, in bocca, tutti i saporti. Senza pasticci.

Gli accostamenti prendono ingredienti conosciuti e noti, da osteria, come le animelle ma li sposano in maniera imprevista. Ad esempoo con le albicocche! Così come il calamaro ripieno, piatto tipico di pesce in tante versioni casalinghe, diventa nobile con alghe e yuzu e in una forma assolutamente inaspettata.

Diversi menu degustazione, dai 50 ai 100 euro. Se si sceglie alla carta il prezzo si aggira attorno ai 60 euro a persona vino compreso. Piccole pecche il servizio un pochino lento e i dolci meno buoni rispetto a tutte le altre portate, che sono invece davvero spaziali.

Conciabocca

Conciabocca, uno dei miei posti del cuore in assoluto, scala la classifica delle osterie moderne proprio grazie alla sua attitudine a presentare ricette della tradizione con accostamenti e forme inaspettate.

Vi capiterà di mangiare la picchiapò, tipica ricetta romanesca, ma dentro un Bao al vapore. Oppure la coda alla vaccinara, ma dentro un raviolo di pasta tirata a mano o un maritozzo salato. Così come la trippa, con colori cangianti e fiori eduli.

Niente è come sembra e tutto si trasforma. Come in una gastronomica versione della legge di conservazione della massa. Quinto quarto, ricette antiche, prodotti tradizionali che incontrano ingredienti internazionali, preparazioni artigianali e rivisitazioni creative.

Un servizio fantastico e tanta cura completano il quadro di questo gioiellino di Testaccio.

Trattoria Pennestri

Trattoria Pennestri ha aperto, da poco, il suo dehor esterno. Raddoppiando la goduria di cenare in una delle osterie moderne più interessanti della capitale. Patè di fegato, ma con chutney di susine. Raglie di pollo ma sugli gnocchi di semolino. Pollo e peperoni, si, ma in porchetta. Grandi classici della cucina romanesca (e non solo) con nuovi modi di interpretazione golosi e invitanti.

Che alla fine il ritornello lo riconosci anche se cambi l’arrangiamento, anzi magari lo canti con più piacere!

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