Tre posti del cuore a Milano

Milano-Roma. Sempre a confronto in una schermaglia senza fine. 

Tutti i Romani che si spostano a Milano ne esaltano le caratteristiche da città metropolita, stimolante, efficiente. La Milano che lavora. La Milano da bere. I mezzi pubblici che funzionano, le strade pulite, la moda e l’arte. Gli eventi favolosi. Poi si fanno prendere dalla nostalgia trasteverina, ripensano con gli occhi lucidi ai supplì mangiati a via Giulia, allo spaghetto con le vongole a Fregene la domenica con il sole… e si entra in un dilemma senza uscita.

Roma o Milano?

Io direi entrambe! Amo Roma (e la odio al tempo stesso per i suoi disagi, come tutti i cittadini della Capitale). Ma amo anche Milano, con tutte le esperienze che può offrire.

Una famosa canzone dice: “dammi 3 minuti, solo 3 minuti, per parlarti di me”. Io vi do 3 motivi, solo 3 motivi, per innamorarvi una volta per tutte di Milano.

Ecco i miei “tre posti del cuore”, dove vale la pena fermarsi almeno una volta!

AL GARGHET

Se volete provare la tipica cucina milanese, non potete esimervi dal provare il Garghet l’ambiente è incredibile. Un’atmosfera calda, romantica, accogliente. Migliaia di lucine e i colori invernali vi faranno sentire come in quadro natalizio, anche a ferragosto.

Il personale è cordiale e preparato. Il servizio veloce e accurato. 

La proposta gastronomica fa tornare alla mente le lunghe cotture delle nonne. Quando la cucina era un atto d’amore e le domeniche profumavano di carni in umido e sughi lenti che sobbollivano sui fuochi sempre attivi. Tutto molto lontano dalla cucina frettolosa e pratica a cui ormai siamo abituati, costellata da insalate in busta e hamburger di quinoa da scongelare. 

È bello, a mio parere, dedicare una sera a quei piatti dei ricordi. Magari non moderni, magari non dai nomi complicati e tutto raw e fusion, ma sicuramente è una cucina che scalda il cuore e lo stomaco. Annaffiata da un buon vino rosso e una buona compagnia è la ricetta ideale per una serata indimenticabile.

Il menù è scritto (a mano e in dialetto milanese) su quaderni a quadretti, come quelli che usavamo alle elementari. Un particolare da “stretta allo stomaco”che ci riempie di nostalgia.

È presente tutta la proposta della tradizione. Quasi tutte le portate sono davvero deliziose. Il pezzo forte del ristorante è la cotoletta “orecchia d’elefante”. Grande e sottile. A mio parere però ci sono proposte più interessanti:

  • Il fois gras: presentato con panbrioche alle mandorle, fave di cacao e composte della casa.
  • Il bombolon: classico gnocco fritto con prosciutto crudo.
  • Ossbus in gremolada: il risotto giallo con ossobuco di vitello.

Dove: Via selvanesco 36, Milano. 02/534698

Quando: la sera, per apprezzare le lucine e l’atmosfera calda e romantica. Prenotate sempre!

Perché: la cucina della nonna in chave raffinata e calorosa.

Quanto: i prezzi sono medio/alti. Sui 50 euro a persona.

PANARELLO

Quando si dice Milano si dice “cannoncini con la crema”e quando si parla di cannconcini non si può non gridare a gran voce “PANARELLO”! 

Esistono vari punti vendita, il mio preferito è quello in Moscova. Perfetto per continuare con una bella passeggiata in Brera verso la Pinacoteca.

In questa pasticceria tutti i prodotti sono di altissima qualità, ma qualunque milanese che si rispetti non può non prendere un espresso accompagnato da uno dei loro magnifici cannoncini di sfoglia ripieni di golosa crema pasticcera.

Sono perfetti. Non sono solita usare questo aggettivo ma chi li ha provati non potrà che concordare. Friabili, dolci, profumati. Uno tira l’altro e se non si sta bene attenti è facile ritrovarsi ad averne mangiati una decina senza nessuna fatica.

I prezzi sono medio alti visto la dimensione del prodotto, ma vale ogni centesimo speso. 

Recentemente sono state aperte alcune pasticcerie che hanno cercato un’inversione di marcia sul tema cannoncino (vedesi Serge in duomo), tendando un approccio più modaiolo e giovanile del prodotto. A mio avviso non riescono a battere comunque la qualità, il sapore e la fragranza del prodotto di Panarello.

NOVE SCODELLE

Quando si va a Milano è impossibile non provare la cucina asiatica. La città pullula di proposte di questo genere e meritano assolutamente una visita.

Il mio preferito su territorio meneghino è il ristorante cinese “nove scodelle”.

L’idea di partenza è stata quella di portare a Milano non la solita cucina cinese “mediata”a cui noi italiani siamo abituati, ma l’autentica cucina di Sichuan. La cucina casalinga, quella che si può trovare sulle tavole delle famiglie di questa regione.

Un azzardo davvero ben riuscito. Siamo riusciti a provare quasi tutte le proposte del menù. Da quelle meno a quelle esageratamente (sul serio) piccanti. E non siamo rimasti delusi da nessuna proposta. Nel cuore porterò per sempre:

  • i ravioli di carne con salsa dolce-piccante. Sublimi.
  • Il pollo in salsa agrodolce con anacardi
  • Il manzo con verdure in salsa piccante. Questo era sicuramente il piatto più “infuocato”ma merita ogni lacrima versata.

Un consiglio utile è quello di ordinare sempre delle scodelline di riso in bianco, per smorzare la piccantezza dei piatti.

Il servizio è stato cortese e veloce. Il locale è luminoso, bello e ben arredato. Davvero piacevole per una serata tra amici.

Dove: viale Monza, 4, Milano. 3318001116

Quando: la sera, per una bella cena in compagnia. Mi raccomando prenotare sempre!

Perché: cucina autentica e ambiente curato,

Quanto: prezzi assolutamente giusti e proporzionati all’altissima qualità. Quasi bassi!

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