
Inauguriamo la rubrica “viaggi” con un roadtrip d’eccellenza.
Non vi annoierò con la dettagliata descrizione delle nostre giornate stile “turisti per caso” , visto che non credo interessino a nessuno orari, soste e via dicendo.
Mi limiterò a indicarvi il tragitto percorso, le tappe principali e darvi qualche informazione speciale (ristoranti, cose da non perdere e curiosità) sulle città visitate.
È sempre stato un mio sogno visitare l’Andalusia. Però sapevo di non poter resistere alle alte temperature estive.
Odio il caldo. Odio l’afa. Visitare meraviglie del genere con 40/50 gradi percepiti sarebbe diventato un incubo, piuttosto che una realizzazione di un sogno.
È difficile però riuscire a conciliare un viaggio lungo con le scarse ferie invernali. Quindi siamo dovuti scendere a qualche piccolo compromesso e non vedere proprio tutto tutto tutto. Ma sicuramente è stato uno dei viaggi più belli mai fatti, ed è riuscito a comprendere numerose tappe indimenticabili.
Ai più resistenti posso anche consigliare di vederla in agosto, ma se riuscite a visitarla fuori stagione non ve ne pentirete.
Ci sono pochi turisti, file inesistenti alle attrazioni principali e riuscirete a vedere la maggior parte dei luoghi senza soffrire.
Per quanto riguarda la nostra esperienza: siamo arrivati e ripartiti sempre da Malaga, riuscendo a fare una sorta di tour circolare.
Questo è molto comodo per visitare le città principali e soprattutto perché i voli per Malaga sono sempre meno costosi di quelli per Siviglia.
Abbiamo visitato:
Malaga
Granada
Ubeda e Baeza
Cordova
Siviglia
Sierra de Grazalema
Ronda
Malaga con il volo di ritorno in Italia.
Un tour così fitto vi prenderà almeno una decina di giorni. Ovviamente alcune tappe possono essere saltate, a seconda dei vostri gusti. Ma, soprattutto, se si hanno più giorni a disposizione sarebbe molto bello visitare Cadice e la costa andalusa, Gibilterra e magari ricavare uno spazio (anche in giornata con i traghetti a/r) per Tangeri in Marocco. Così da rendere il viaggio davvero completo.
GRANADA
Granada è stata sicuramente la città più bella vista lungo tutto il viaggio. Ha un fascino incredibile.
Visitandola, ma soprattutto visitando la grandiosa Alhambra, si ha l’impressione che il confine tra Oriente e Occidente svanisca.
Noi abbiamo dedicato il primo giorno al lungofiume e al quartiere Albayzin.
Quest’ultimo è patrimonio dell’Unesco. Un quartiere davvero affascinante. Vicoli stretti, terrazzini, fontane, cortili fioriti. Tutto risalente al passato dominio dei mori.
Sorge su una collina di fronte all’Alhambra. Se ne gode, in alcuni punti panoramici, una vista eccezionale.
L’impronta araba dell’intero del quartiere è molto forte. Passeggiare tra le sue stradine è un esperienza molto suggestiva.
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato interamente all’Alhambra e alla Generalife.
Inutile dire che è un complesso stupendo. Da togliere il fiato. Sembra di entrare all’interno di una fiaba da mille e una notte. Ogni sala, ogni giardino, ogni pianta ha una storia.
legata, spesso, a una leggenda.
Sono impazzita, per giorni, a collegare le foto fatte in quella giornata a tutte le curiosità che trovavo online.
L’Alhambra è una vera e propria città murata, una medina. Sede del sultanato di Granada. Dopo la reconquista da parte dei Re cattolici divenne il palazzo reale del Re di Spagna. Questo permise che non venisse distrutto. Sorte, orribile, patita da molti altri monumenti islamici spagnoli.
L’intera fortezza è suddivisa in diversi edifici, giardini e patii.
La visita richiederà molto tempo. Senza farvi un inutile elenco di tutto vi consiglio di dedicare particolare attenzione ad alcuni posti speciali:
Il Patio de los leones, all’interno del Palacio Nazaries. Un posto mistico. Caratterizzato da una luce dorata e morbida. Al centro si erge la fontana dei leoni. Si ritiene che questa venga dalla casa del visir ebreo Nagrela, che la regalò al Sultano. I leoni rappresentano le 12 tribù di israele. Due di questi hanno inciso un triangolo sulla fronte, che rappresenta le due tribù elette: quella di Giuda e quella di Levi. Sala de los Abencerrajes. All’interno dello stesso palazzo c’è questa meravigliosa sala che, si pensa, fosse la stanza privata del sultano. Le piastrelle andaluse alle pareti raffigurano lo zodiaco. La scintillante cupola sembra quasi un cielo stellato. Al centro si trova una fontana, riflette tutte le decorazioni della stanza. La luce e il colori di questa sala cambiano radicalmente a seconda delle ore della giornata.
Una curiosità è che nei condotti di acqua tra questa sala e il patio dei leoni si possono osservare alcuni dei sedimenti rossastri. Si tratta senza dubbio di ruggine… ma la fantasia ha portato a ritenerli residui di sangue. La leggenda narra che il Sultano, a causa di una storia d’amore tra uno dei membri della famiglia dei Abencerrajes e la Sultana, convocò 36 membri di questa famiglia nella sua stanza privata e li fece uccidere ferocemente. Si narra che il massacro fu talmente violento che la fontana dei leoni arrivò a sgorgare sangue al posto dell’acqua.
Questa storia si collega ad un altro punto imperdibile dell’Alhambra, quello del giardino del cipresso della Sultana. All’interno del complesso Generalife. Questo palazzo era la residenza estiva del sultano. Lussureggiante e pieno di giardini ombrosi. Un’oasi di pace. All’interno di uno degli spazi verdi di questo complesso c’è un cipresso piegato, accompagnato da una targa. Si narra che quest’albero fu il muto testimone dell’amore clandestino tra la sposa del sultano e uno dei cavalieri degli Abencerrajes. Quell’amore proibito che portò al massacro della famiglia ci cui abbiamo parlato sopra.
L’ultima mattinata a Granada, prima di ripartire, l’abbiamo dedicata alla visita della cattedrale, la cappella reale e fare un giro per assaggiare le migliori Tapas.
A proposito di Cibo, a Granada vi consigliamo di mangiare:
- da negro Carbon, un ristorante di carne davvero delizioso e con prezzi giusti. Provate la patata della casa alla brace.
- Los diamantes per delle tapas di pesce. Il posto è spartano, alla buona e incasinato. Ma per ogni birra viene servita un ottima tapa di pesce e il posto merita davvero una sosta.
Se avrete più tempo a disposizione poi da non perdere sono i bagni arabi di granada e il quartiere di Sacromonte. Qui sono molto affascinanti le grotte dove vivevano i gitani, ancora visitabili. La sera è possibile assistere agli spettacoli di Flamenco all’interno delle grotte. Un’esperienza davvero indimenticabile. Noi, facendo il tour, abbiamo preferito vederlo direttamente al Museo del Flamenco di Siviglia. Ma per chi è di passaggio solo a Granada credo sia davvero imperdibile.
Per quanto riguarda l’alloggio abbiamo dormito all’hotel “Eurostars Gran Via”. Molto comodo come posizione, ma onestamente non mi sentirei di consigliarlo. Le camere sono vecchie e anguste, anche se il servizio cortese e presente.
UBEDA E BAEZA
Sulla strada tra Granada e Cordova abbiamo deciso di visitare queste due piccole città della Sierra Nevada, passandoci una sola notte.
Siamo stati in inverno, nevicava e lo spettacolo è stato davvero suggestivo. Sembrava di trovarsi in qualche piccolo borgo Umbro.
Consiglio di girarli entrambi tutti, richiede davvero poco sforzo.
Una delle attrazioni più belle è stata senza dubbio l’antica “Sinagoga del Agua” a Ubeda. Si può visitare con un piccolo tour guidato.
Si tratta di un’antica Sinagoga nascosta. Sotterranea. Scendere all’interno di questo tesoro nascosto è stato un momento davvero emozionante. Alla scoperta di antiche tradizioni ebraiche dimenticate.
Una delle parti più belle e significative è senza dubbio il Mikve. Lo spazio destinato ai bagni rituali di purificazione. Dove si trova una corrente permanente di acqua raccolta al suo interno.
Per quanto riguarda cibo e alloggio abbiamo dormito (e mangiato visto che in zona era tutto chiuso a causa della neve) nell’albergo “Hotel Palacio de Ubeda”. Un posto incredibile. All’interno di un palazzo storico del XVI ristrutturato. Bellissimo, pulito, elegante, raffinato. Il Ristorante all’interno ha una tipologia gourmet, poco in linea con altri pasti andalusi. Ma la cucina meritava, i prezzi erano buoni e il servizio davvero eccellente.
Perfetto per una sosta più elegante lungo il tour.
CORDOVA
Dopo Granada è la città che mi è piaciuta di più. Qui è ancora più forte il mix di culture che ha dato vita alla sua bellezza.
È stata Capitale dell’Hispania Citeriore durante l’Impero Romano, successivamente quella del Califfato degli Omayydi. La reconquista non ha poi distrutto totalmente i simboli di questo passato glorioso, rendendo Cordova un intreccio incredibile.
Tra la porta di Almodovar e La Moschea-Cattedrale avrete modo di passeggiare per il quartiere ebraico, che si dipana per stradine strette imbiancate di calce e dove potrete visitare la Sinagoga.
Sinagoga, Moschea, Cattedrale. Già con queste poche parole vi rendete conto di cosa significa visitare Cordova.
La Moschea-Cattedrale è sicuramente un punto di interesse primario da visitare. Sostate pigramente nel suo giardino di aranci. Osservate la luce come dora tutte le mura. Poi inoltratevi all’interno, dove potrete osservare l’integrazione tra arte islamica e architettura gotica e rinascimentale.
La costruzione, inoltre, sorge sul sito in cui si trovava un’antica chiesa visigota, quella di San Vincenzo. La storia che si accumula sulla storia.
Tracce islamiche preponderanti sono date dal colonnato e dal Mihrab, il punto orientato verso la mecca per la preghiera.
Con la conquista Cristiana la Moschea fu convertita in Cattedrale. L’altare maggiore ne è la massima espressione.
Dopo la visita alla cattedrale andare all’Alcazar de los Reyes Cristianos. Un palazzo reale bellissimo, con dei giardini ombrosi e riposanti.
Alla fine passeggiate fino al Ponte Romano di Cordova. Uno degli esempi più imponenti della presenza romana in terra spagnola. Fu costruito nei primi anni del I secolo A.C.
Per quanto riguarda cibo e alloggio, a Cordova abbiamo dormito all’hotel Eurostars Palace. Non storico né caratteristico ma moderno, pulito e funzionale. Molto comodo per visitare la città. Abbiamo mangiato al “Mercato Victoria”. Un mercato gastronomico grande e molto comodo per assaggiare più piatti locali possibili.
Quando visitiamo un paese cerchiamo sempre di mangiare una o due volte nei suoi mercati (come dimenticare quello di Barcellona!). Penso sia il modo migliore per godere dei sapori locali.
SIVIGLIA
Siviglia era la città che più desideravo visitare, ma in realtà è quella che ho preferito meno. L’ho percepita meno autentica rispetto a Granada e Siviglia, più turistica e caotica.
In ogni caso non si può dire che non sia bellissima e che meriti una visita approfondita.
Tra le cose imperdibili da vedere a Siviglia ci sono sicuramente:
- La Cattedrale di Siviglia. Sorge dove prima si ergeva la Moschea Mayor, andata purtroppo distrutta. Ha un aspetto imponente, gotico, affascinante e imperdibile.
- La Giralda, la torre campanaria della Cattedrale. È una sfacchinata ma salite fino in cima, per godere di una vista incredibile sulla cattedrale e sulla città!
- Il Palazzo reale, anche se dopo l’Alhambra tutto vi sembrerà modesto!
- Il Barrio de San Bartolomè
- Plaza de Espana. Si trova all’interno del parco di Maria Luisa ed è uno dei posti più fotografati di Siviglia. Ti conquista con un colpo d’occhio davvero pazzzesco, grazie al colore scintillante delle sue innumerevoli ceramiche. Fu costruita in occasione dell’Esposizione IbericoAmericana. La forma semicircolare vorrebbe rappresentare un abbraccio alle nuove colonie. Tutte le panchine, infatti, rappresentano ognuna delle province spagnole. Il mio consiglio? Passeggiate con calma. Godetevela. E perché no? Magari noleggiare anche una barchina da turisti, per un giro della piazza dall’acqua.
- Salire sul Metropol Parasol. Una struttura contemporanea che rappresenta un enorme parasole. Salite in cima e osservate la città al tramonto, uno spettacolo imperdibile.
Per quanto riguarda cibo e alloggio abbiamo dormito presso l’Hotel “Eme Cathedral”. Perfetto e centralissimo per visitare Siviglia. Moderno e pulito, ma caratteristico con i suoi balconcini affacciati nei vicoli in festa. Ha una terrazza bellissima in cima, dove poter sorseggiare un drink guardando la cattedrale illuminata e che è a disposizione di chiunque, non solo degli ospiti dell’hotel.
Abbiamo mangiato un po’ in giro per la città ma in nessun posto memorabile.
Quello che davvero mi sento di consigliarvi è prenotare un posto per vedere uno spettacolo di Flamenco al Museo del Flamenco. Sarà un’esperienza commovente e catartica. Niente a che vedere con le brutte riproduzioni da strada che vi capiterà di osservare in giro ovunque. I ballerini sono straordinari, la musica coinvolgente e l’emozione vi sovrasterà.
RONDA E SIERRA DE GRAZALEMA
Ronda è uno spettacolo da non perdere. Una città che sfida l’abisso con il suo famoso ponte ad unirne le due parti. Un ponte costruito su un canyon (el Tajo) impressionante, da vertigini.
Una bellezza aspra e violenta che vi conquisterà.
Arrivando in questa piccola cittadina avrete davvero l’impressione di trovarvi in Andalusia. Con i suoi colori e l’aspetto senza tempo. Vi consiglio una sosta, nel tragitto tra Siviglia e Malaga, per bere un bicchiere di vino tinto nella piazza e fare qualche foto sullo strapiombo.
Durante il tragitto abbiamo avuto modo di vedere qualche parte del parco naturale della Sierra de Grazalema. Senza inoltrarci in percorsi di trekking per grotte e gole, che purtroppo ci avrebbero portato via troppo tempo, abbiamo potuto comunque godere di paesaggi naturistici incredibili.
Se avrete più tempo a disposizione vi consiglio la “ruta de los Pueblos Blancos de Malaga”. Un bellissimo itinerario lungo i paesini bianchi della Sierra.
MALAGA
Pensavo sarebbe stata solo una città “di passaggio”, per la presenza dell’aeroporto. In realtà Malaga ci ha riservato delle belle sorprese e si è dimostrata una città bella e vivace.
Fate una passeggiata al porto e salite con la ruota panoramica fino in cima all’ora del tramonto. Avrete una vista incredibile del sole che cala illuminando di rosa tutta la città.
La sera concentratevi nella parte del centro storico, dove si trova la Cattedrale di Malaga (immensa e bellissima) e ogni sera la gente si riversa nei vicoli in festa. Per bere un bicchiere di vino e fare baldoria.
È una città ricca di movida e divertimento, non perdetevelo!
Se avete una mattinata a disposizione non tralasciate di visitare il Castello di Gibralfaro. in cima ad un monte come fortezza dell’Alcazaba regala una delle viste più belle e suggestive di Malaga.
Per quanto riguarda il cibo abbiamo cenato allo storico “Tapeo de Cervantes”. Un locale molto turistico ma davvero buono. Il personale è cortese e veloce. I piatti molto buoni e la versione “tapas” permette di assaggiare diverse specialità locali.
Una tappa gastronomica atipica che mi sento di consigliarvi è senza dubbio quella da“Paco Jose”. A un passo dal mercato di malaga, infatti, c’è un piccolo negozio d’angolo, tutto colorato, che fa patate fritte artigianali vendute a peso. Oltre a una serie di leccornie “da strada”, come le arachidi caramellate o i croccanti o ancora caramelle artigianali.
Davvero qualcosa di insolito ma da non perdere durante una sosta a Malaga.
Infine in merito all’alloggio abbiamo soggiornato presso il “Vincci Seleccion Posada del Patio”. Un albergo moderno, pulito, con un buon servizio. La vera particolarità, però, che ci ha davvero affascinato è la parte archeologica presente e visitabile all’interno della struttura. Sono infatti stati trovati, sotto l’hotel, resti delle antiche mura arabe della città. Queste possono essere osservate e visitate dagli ospiti in qualsiasi momento.