
Cosa si può immaginare di più bello e romantico se non partire alla volta della toscana? Decine di film parlano di questa splendida regione. Dei suoi borghi, delle città d’arte, della campagna perfetta e immacolata. Impossibile non sorridere a 36 denti viaggiando in auto lungo le stradine tortuose, che costeggiano dolcemente filari di vigneti, cipressi e meravigliosi castelli. Impossibile anche non fermarsi in qualche azienda agrigola, per una degustazione di vino e olio novello.
Sotto il sole della toscana tutto sembra perfetto. Che sia estate con il frinire delle cicale, l’inverno con i camini accesi e l’odore del legno, l’autunno con gli alberi rossi fiammanti o la primavera con i prati verdi e i fiori che esplodono… ogni stagione, ogni clima è adatto per prendere la macchina e fuggire qui. Soprattutto in dolce compagnia.
Tralasciando il fatto che presto parleremo dei migliori itinerari in toscana, di Firenze, del Chianti e di tanti borghi bellissimi…
Oggi vi porto in una delle città più belle e affascinanti d’Italia, Siena, e nel suo ristorante numero uno.
Il periodo che prediligo per visitarla è l’autunno. Quando il clima comincia a farsi frizzante e vien voglia di rintanarsi in qualche taverna, con un piatto caldo e un bicchiere di vino rosso locale. Quando guardando Siena dall’alto sembra che il suo colore si perda e si confonda con quello della natura circostante, diventata ruggine per incorniciarne tutta la sua bellezza.
Armatevi di pazienza e scarpe comode perché la città è un labirinto di vicoli acciottolati, che fanno su e giù come le montagne russe. Ma non scoraggiatevi, tutta la fatica verrà ripagata da piatti ipercalorici e ristoratori che mangerete dopo.
Siena non è amata solo dalle buone forchette. È una città medievale tra le più belle e meglio conservate d’Italia. È città di studi, città d’arte, la città dalle antiche tradizioni come quella delle contrade e del palio.
Si respira modernità, giovinezza e allo stesso tempo si percepisce un forte attaccamento ai valori storici.
Per un giro turistico consiglio di visitare la pinacoteca, il museo civico e il duomo di siena. Tutte attrazioni che appagheranno l’occhio e lo spirito.
Ma i vero fulcro, il cuore della città, è senza dubbio Piazza del Campo con il suo palazzo pubblico.
La piazza ha una forma molto particolare, quella di una conchiglia a 9 spicchi. È leggermente in discesa e arriva verso il centro, dove è situata la Fonte Gaia. La sua forma e la sua pendenza la rendono perfetta per sedersi in terra e godersi una bella giornata di sole, magari bevendo qualcosa o mangiando un gelato.
Il palazzo pubblico ha una prospettiva vertiginosa se si ammira la sua torre dal basso (denominata torre del mangia). Su quest’ultima si può salire, per ammirare la piazza dall’alto. Passeggiando a piazza del campo vedrete tutte le persone sotto questo palazzo a testa in su, impalate ad osservare la torre che si staglia nel cielo azzurro.
Una curiosità è che la torre è alta esattamente quanto il campanile del Duomo. Questo per simboleggiare la parità dei poteri tra quello dello Stato e quello della Chiesa.
Dopo aver fatto la vostra passeggiata in discesa e in salita e aver goduto del sole toscano seduti in piazza, avrete sicuramente risvegliato un certo appetito. È il momento quindi di andare in quello che, secondo me, è il ristorante più buono di tutta la città.
Ci sono capitata la prima volta, una decina di anni fa, consultando semplicemente tripadvisor. Era uno dei ristoranti con più recensioni, la maggior parte positive. Ci sono andata quindi senza grandi aspettative pensando di trovarmi nel classico posto turistico frequentato prettamente da stranieri. Magari elogiato da false e tendenziose recensioni.
Beh, niente di più sbagliato.
Da quel primo incontro io e la “Taverna di San Giuseppe” ci siamo rivisti ancora e ancora. Innamorati come il primo giorno.
Il ristorante va chiaramente prenotato per tempo, è sempre stracolmo.
La Taverna di San Giuseppe si trova nel cuore della Siena storica, a pochi metri dalla Piazza del Campo. Quindi è una sosta perfetta per il vostro giro turistico.
La location è incredibilmente bella. Ambientata in un fondo del 1100. Al suo interno potrete ammirare una originale casa etrusca, scavata nel tufo e picchettata a mano. Questo straordinario scenario oggi funge da cantina per il ristorante. All’interno sono deposti vini e formaggi stagionati. Se avrete fortuna potrete entrare all’interno per visitarla.
Inutile dire che la cantina della Taverna è eccezionale. Con un ampissima selezione di vini. Da quelli più economici ed abbordabili a tutti (ma non per questo meno buoni) fino ad arrivare a bottiglie eccezionali e ovviamente molto costose.
Il servizio è cortese, gentile, presente. Il personale preparato e saprà ben consigliarvi a dovere sui piatti e sugli abbinamenti con i vini.
La cucina è eccellente. La proposta è legata alla tradizione. Le materie prime molto buone. Le cotture quelle di una volta. Lunghe, gustose e saporite. Il menù è molto vario e spazia da salumi e formaggi di altissima qualità a primi ben conditi, finendo in carni tenere e cucinate a dovere.
Ottima (ovviamente) la carne ai ferri, soprattutto la famosa fiorentina.
I dolci sono più deludenti rispetto alle altre portate, ma comunque un buon fine pasto per chi non vuole rinunciarci.
Quello che posso consigliarvi, soprattutto se vi recherete in questo ristorante nella stagione giusta, è non farvi sfuggire assolutamente i piatti a base di funghi porcini e tartufo.
Il mio preferito?
Lo potete ammirare in tutta la sua bellezza in foto: gnocchi di ricotta conditi con fonduta di pecorino di pienza e abbondante tartufo “grattugiato” al momento. Un piatto perfetto, cremoso, goloso, profumato e pregiato. Al primo assaggio vi commuoverete e vorrete farvi adottare dai titolari.
I prezzi sono medioalti e variano molto a seconda del tipo di vino che si sceglie. diciamo un pranzo completo con un vino di buona qualità ma non costoso si aggira intorno ai 40/50 euro a persona.
Insomma, per il prossimo aututnno non lasciatevi sfuggire la chance di visitare una città del genere e, con l’occasione, regalarvi un pranzo che non dimenticherete.